Raffaello Sanzio, "La scuola di Atene". Tema: la facoltà dell'anima di conoscere il vero.

martedì 13 aprile 2010

Stragi di civili in Iraq e Afghanistan: il valore della vita umana è diverso a seconda di dove si nasce?

( Il video, sebbene possa apparire surreale, potrebbe comunque impressionare le persone più sensibili. Su youtube è infatti richiesta la maggiore età. Per la visione integrale di 34minuti cliccare su questo link.)

Ecco un filmato scioccante, che ho appositamente riportato per intero, nonostante sia un po' lungo. Ma credo che 17minuti si possano dedicare a una riflessione: in quale direzione sta andando il genere umano?

Sintesi. Il filmato è del 2007 ed è stato ottenuto grazie all'ampia libertà di informazione garantita negli Usa. Infatti il Freedom of Information Act garantisce a tutti il pieno accesso a informazioni di rilievo pubblico. Il filmato è stato da poco ottenuto e pubblicato su Wikileaks. Gli obiettivi delle macchine fotografiche di due giornalisti di Reuters in Iraq vengono scambiati per armi dai soldati Usa che da un elicottero chiedono alla base il permesso di aprire il fuoco. Ingaggio accordato. Successivamente viene fatto fuoco anche su un furgoncino che cercava di soccorrere un ferito. Furgoncino sul quale è evidente ci siano dei bambini, che feriti verranno poi trasportati in un ospedale locale, con scarsa probabilità di avere cure adeguate.

Le autorità militari americane negano ogni errore. In aggiunta al filmato riporto anche la notizia più recente dell'omicidio di 4 civili da parte di forze NATO in Afghanistan, che hanno avuto la colpa di essere su un bus che si è affiancato a un convoglio di mezzi militari. In questo caso è stato chiesto scusa. Non c'è neanche bisogno di riportare il numero di morti civili (innumerevoli) che ci sono stati in questi anni in Iraq e in Afghanistan nel corso di queste "missioni di pace", se così si possono chiamare. Bastano il filmato e quest'ultimo episodio per riflettere.

Come è possibile che uno Stato abbia l'ipocrisia di definirsi democratico e l'ipocrisia di erigersi a difensore dei diritti umani nonchè a difensore ed esportatore della democrazia, quando nei fatti non fa altro che imporsi con la sua forza? E dietro cosa ci si maschera? La difesa del proprio Stato dal terrorismo internazionale. Quindi il fine giustifica i mezzi. Un po' machiavellico. Ci si nasconde dietro a tante belle parole, ma alla prova dei fatti esce fuori quello che le parole non possono più nascondere. Ma le parole possono giustificare e quindi rendere lecito ciò che tanto si era condannato precedentemente, ed hanno gioco facile nel trovare consensi se la motivazione addotta è la legittima difesa. Il problema dovrebbe essere oggetto di un'ampia discussione. Si potrebbe dire che appunto la difesa è stata proporzionata all'offesa, cioè la costante minaccia di attentati terroristici. Il discorso è logico e plausibile. Ma non può essere fatto da uno Stato che è considerato la più grande democrazia occidentale. Certo, ci sono anche altre contraddizioni interne al sistema democratico americano, come la pena di morte o la tortura, ma questa, quella di accettare il sacrificio di vittime innocenti sull'altare del Dio sicurezza, è la più grave. Ancora più grave la sudditanza di tutto il mondo occidentale, che anzi partecipa attivamente a queste missioni. Perchè le democrazie occidentali non si scandalizzano? Perchè gli fa comodo, o forse anche per un diffuso senso di superiorità? Chè la vita di un'iraqeno o di un afghano vale meno di quella di un italiano? E perchè mai? Avremmo mai accettato qui in Italia il sacrificio di qualche nostro concittadino per chiudere il periodo stragista terroristico e mafioso? Non credo. Allora cos'è che provoca questa indifferenza per vittime che sono colpevoli del solo fatto di essere nate in un luogo instabile? L'elemento principale, insieme al senso di superiorità, è la lontananza. Possiamo dedicarci allo tsunami indonesiano o ai terremoti di Haiti e Cile per un tempo limitato, giusto quel tanto per metterci a posto la coscienza, donare il nostro euro, e poi dimenticarci di questi luoghi a noi lontani. C'è inoltre la generalizzazione che ogni paese arabo, che ogni musulmano o mediorientale abbia tendenze terroristico-fondamentaliste, il che giustifica qualche sacrificio, appunto perchè è legittima difesa: meglio qualche morto in più là, anche innocente, che una strage qua. Ecco quindi il senso di superiorità che ha istintivamente il più forte. La mia sicurezza è più importante della tua stessa vita.

Non entro nel merito dell'opportunità o meno di queste missioni. Mi soffermo invece sul valore della vita, che sarebbe bene insegnare a qualunque soldato. Il filmato sembra davvero un videogioco, il che mi spaventa. Per fare il militare, per svolgere un'attività in cui si crede ciecamente, cioè le difesa della propria patria, è difficile non estraniarsi dalla realtà. Vivere con consapevolezza di una spada di Damocle sempre sulla propria testa, vivere in mezzo alla morte quotidiana non è facile. Per questo sarebbe opportuno educare qualsiasi uomo, in particolare ogni soldato, al rispettto della dignità umana, al rispetto della vita altrui, da ritenere sacra. Imparato ciò, forse si demonizzerebbe di meno il nemico, forse non lo si vedrebbe da tutte le parti, forse non si esulterebbe per aver ucciso qualcuno, forse non si proverebbe piacere nello schiacciare un cadavere con un carroarmato, forse si avrebbe l'istinto di proteggere i bambini, innocenti per definizione, forse ci si penserebbe sopra due volte prima di premere il grilletto, forse ci si renderebbe conto di avere davanti un uomo.

Mi viene in mente 'La guerra di Piero', di Fabrizio De Andrè: "Sparagli Piero sparagli ora, e dopo un colpo sparagli ancora, fino a che tu non lo vedrai esangue, cadere a terra e coprire il suo sangue. E se gli sparo in fronte o nel cuore, soltanto il tempo avrà per morire, ma il tempo a me resterà per vedere, vedere gli occhi di un uomo che muore."

Jacopo De Angelis

2 commenti:

  1. Mi sono commossa nel leggerti !
    Grazie

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  2. Se noi siamo il bene e loro il male allora non esistono innocenti. Il nemico (l'islam) è colpevole per definizione, e se non fosse così comunque sarabbero vite da sacrificare giustamente per raggiungere l'obiettivo. Torniamo sempre al solito discorso: la colpa è dell'ignoranza causata dall'assenza di informazione.
    N.B. Bravo! sei stato sintetico per una volta

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