Raffaello Sanzio, "La scuola di Atene". Tema: la facoltà dell'anima di conoscere il vero.

venerdì 2 aprile 2010

CONTINUIAMO A RAGIONARE

RIEPILOGO

Da poco si sono concluse le elezioni regionali 2010, finalmente riaprono i talk show ed è tempo di bilanci per tutti. Evidente la vittoria del centro-destra che strappa al centro-sinistra ben 4 regioni in più rispetto al 2005. Da nord a sud ecco come cambia la cartina politica del nostro amato stivale: al nord ormai solo la Liguria resiste allo strapotere della Lega che in Veneto supera addirittura il Pdl, mentre per la Lombardia continua ad oltranza il sultanato del ciellino Formigoni. Nel centro Italia solo il Lazio passa al centro-destra dopo gli scandali del precedente governatore Marrazzo. Al sud il passaggio di consegna riguarda la Campania e la Calabria, con tanto di ringraziamenti ad Antonio Bassolino e Agazio Loiero che durante la loro amministrazione hanno fatto collezione di avvisi di garanzia manco fossero il Presidente del Consiglio. In Puglia viene premiato il buon governo dell'amato Nichi Vendola che vince a mani basse.
DUE GRANDI SCELTE

Due i vincitori di questa tornata: la maggioranza di governo e l'astensionismo. Cosa vuol dire? Vuol dire che gli Italiani alla vigilia di queste elezioni avevano principalmente due possibilità; continuare ad appoggiare ciecamente i deliri dello psiconano o astenersi. L'opposizione? Non pervenuta. A parte Di Pietro, che rispetto alle regionali del 2005 passa dall'1,5 al 7,2 guadagnando ben 38 seggi (pur perdendo circa un punto rispetto alle Europee di un anno fa), il Pd continua ad assomigliare sempre più ad un film horror. Il solo sentire nominare D'Alema e Veltroni mette i brividi. Baffetto ci aveva provato fino all'ultimo nel cercare di perdere anche l'ultimo baluardo del sud cercando di candidare il carneade Boccia, ma costretto alle primarie si è dovuto arrendere. Quello che dovrebbe essere il maggior partito d'opposizione ormai è il nulla al quadrato, un insieme di vecchi dinosauri stanchi (non di fallire!) e senza idee. Non si capisce se sia un partito laico, ha passato tutta la campagna elettorale ad inseguire il voto moderato dell'Udc che a livello nazionale non va oltre il 5,57 (poco più si Sinistra Ecologia e Libertà per intenderci) senza sapere che ormai più moderato di loro non c'è nulla, progetti concreti e moderni non ce ne sono, i suoi candidati vanno da professori della sconfitta come Penati all'anticlericale e radicale per eccellenza Emma Bonino nella capitale dei vescovi, per non parlare dei pluri indagati De Luca e Loiero. Non si capisce neanche più se siano contro Berlusconi, mimetizzati dalle solite frasi di rito del tipo: “ non bisogna parlare sempre male di Berlusconi altrimenti si fa il suo gioco”. La convinzione è che bastasse veramente poco per portare a casa una vittoria. Se il Pd se la passa male il Partito dell'amore non se la passa tanto meglio. Le sue vittorie più importanti in Piemonte (per meno di un punto percentuale) e nel Lazio (meno di tre punti, nonostante la Bonino fosse stata completamente abbandonata a se stessa ) sono arrivate al foto-finish, rispetto alle Europee di meno di un anno fa non c'è regione in cui il Pdl non abbia perso voti. Si passa dal – 7,4 in Piemonte, il dato più preoccupante al nord, ai – 11,9 della Campania e – 12,1 della Puglia fino al punto massimo di calo in Basilicata del – 14,1. La verità è che il Berlusconismo se non è in crisi è quantomeno in sensibile calo. Lungi da me voler sottovalutare un fenomeno (in)culturale così radicato e potente, ma a me sembra che chi sta attorno a lui (non ultimo Fini) inizi a capire che ormai lo psiconano non esiste più, viene tenuto in vita solo per mantenere unita una destra sempre più spaccata al suo interno, e a quanto pare anche la gente pare cominci a capirlo. Come una vecchia rock-star, coperto da una maschera di cerone per non tradire minimamente i segni del tempo, arringa le piazze con i suoi pezzi più famosi: “contro di me complotti e calunie dai pm” e la folla adorante: “seeeeeeeee”, “Santoro e Travaglio fanno della Tv pubblica un uso criminoso” standing ovation dei manifestanti, “Noi siamo l'amore loro sono l'odio” (il prossimo potrebbe essere noi siamo belli e buoni loro sono brutti e cattivi) è il trionfo del populismo. E dulcis in fundo come “Albachiara” per Vasco o “Satisfaction” per i Rolling Stones ecco che arriva il gran finale: “Sono stato perseguitato dalla magistratura comunista” la gente impazzisce, è orgasmo collettivo. Come i nostalgici Mussoliniani o una qualsiasi religione ci si lascia guidare dal pensiero di un morto, da un lifting di un metro e cinquanta coi tacchi che cammina e che ormai è in grado di ripetere solo le stesse cose. Come la religione cattolica ha il suo papa da seguire fino alla morte così la religione Berlusconiana ha il suo: il profeta da Arcore. Per carità ci vorranno anni prima di liberarci dall'indottrinamento apportato nel corso degli ultimi venti anni al nostro paese grazie alle sue televisioni spazzatura, ma speriamo di essere sulla buona strada. Come si suol dire una volta toccato il fondo si può solo risalire.
Per tutte queste ragioni, dove ha potuto, la gente ha preferito votare Lega Nord. Infatti se il Pdl ha perso consensi ovunque la Lega ne ha acquistati praticamente ovunque, mettendo la freccia nel Veneto e sorpassando i colleghi (compagni non è il caso) di coalizione. I risultati sono straordinari ma non sorprendenti: + 10,4 in Lombardia, + 8,2 in Piemonte, ma soprattutto + 20,4 in Veneto e perfino + 8,8 in Toscana rispetto alle regionali scorse del 2005. A tutto questo vanno aggiunti i primi due governatori leghisti d.o.c. Cota in Pimeonte e Zaia in Veneto (delle sei regioni conquistate dal centro-destra la corrente principale del Pdl Forza Italia divide le poltrone dei governatori equamente con gli alleati, 2 alla Lega, 2 FI e 2 AN). Un trionfo dovuto ad una serie di fattori sintetizzabili nella “crisetta” del Pdl, nella sempre di moda caccia allo straniero, ormai sport nazionale nella quale i leghisti sono modestamente i campioni in carica, oltre che per la presenza nelle liste della “trota” Renzo Bossi vero e proprio fiore all'occhiello delle liste Leghiste. Impossibile perdere con dei candidati così! Ora sarà interessante vedere gli sviluppi all'interno della maggioranza con il senatùr che andrà prontamente a riscuotere poltrone dopo lo tsunami verde che ha travolto queste elezioni.
LA TERZA VIA

Per chi non voleva fare a meno del proprio diritto costituzionale al voto, ma allo stesso tempo si sentiva toppo sporco e peccaminoso per aderire al caritatevole partito dell'amore, il MoVimento a 5 stelle ha rappresentato una valida alternativa; è stato il partito votato dai non votanti. All'accusa di aver fatto perdere l'ex governatrice Mercedes Bresso in Piemonte Beppe Grillo ha risposto che se lei non si fosse presentata lui avrebbe vinto. Dipende dai punti di vista quindi. In realtà Beppe Grillo fin dalla nascita del suo movimento ha sempre sostenuto di voler mandare a casa tutti. Destra e sinistra per lui non fa differenza, il suo intento è quella di portare un gruppo di cittadini giovani e apolitici ad occupare posti sempre più importanti all'interno dei comuni e anche delle regioni con la forza di idee nuove, basate sulla trasparenza e la modernità. E pare che ci stia riuscendo: 3,6% in Piemonte con 2 consiglieri e 6% in Emilia Romagna 2 consiglieri e il candidato presidente Giovanni Favia che per poco non doppia quello dell'Udc fermandosi al 7%. Si potrebbe discutere molto su questo strano animale da palcoscenico, un po' comico, un po' giornalista e un po' politico, ognuno è libero di farsi la propia idea. C'è chi lo vede come un vero idolo e c'è chi lo critica per l'incongruenza dei suoi bei discorsi con i suoi effettivi comportamenti al di fuori del palcoscenico. Io mi limito a dire che mandare a casa tutta questa accozzaglia di politicanti buoni solo a prendere i nostri soldi e a distribuirli ai loro amici con un movimento apolitico che parte dal basso, ridare al popolo il suo diritto costituzionale di scegliersi i propri rappresentanti col voto di preferenza, l'obbligo di LISTE PULITE (il nostro neonato consiglio regionale lombardo è già pieno di prescritti e indagati), eliminare il conflitto d'interesse, l'obbligo dello stato di favorire le industrie a risparmio energetico, di fermare questa disperata corsa alla cementificazione e al nucleare, di creare mezzi alternativi alle automobili, internet gratutito, leggi che impediscano alle banche di praticare usura e signoraggio continuo a danno del cittadino e a vantaggio dei pochi, (e ci sarebbe molto altro) in poche parole rendere l'Italia finalmente una democrazia e non più un' oligarchia non mi sembrano cose da pericoloso populista ma concetti condivisibili e basilari che tuttavia non sento ripetere da nessuno di questi politici benpensanti. Per questo Beppe Grillo aveva provato a candidarsi come segretario del Pd. Ovviamente gli è stato impedito, con questi punti nel programma si sarebbe potuto anche rischiare di vincere! Meglio non correrre questo rischio.
I consiglieri del MoVimento a 5 stelle dunque sono dei cittadini onesti e incensurati, che non appartengono a nessun partito ma che mirano a rendere pubblico e trasparente l'operato dei consigli regionali nei quali sono stati eletti, senza l'utilizzo di mezzi di informazione come Tv e giornali ma solo con l'uso della rete. Effettivamente un'assurdità.

Fabrizio Fusco

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