Raffaello Sanzio, "La scuola di Atene". Tema: la facoltà dell'anima di conoscere il vero.

mercoledì 17 marzo 2010

LA VERITA' FA ESSERE LIBERI


Questi ultimi mesi di “bagarre” politica fatti di ladri che diventano grandi statisti, di prescrizioni che diventano assoluzioni, di firme irregolari e firme validissime, di Milioni di panini mangiati, di piazze semivuote secondo alcuni e gonfie fino a scoppiare per altri, mi portano a fare delle considerazioni sul concetto di verità e sulla veicolazione di essa ai giorni nostri.
CHE COS'E' LA VERITA'?
Verità: Qualità di ciò che è vero, ossia pienamente conforme alla realtà oggettiva, che è effettivamente avvenuto. Questa è la definizione da vocabolario, quella che daremmo tutti noi e che dovrebbe valere sempre. Tuttavia esiste un altro tipo di verità, una verità più subdola che si insinua nella mente della gente a furia di essere ripetuta, che diventa tale senza bisogno di riscontri oggettivi, ma non con meno forza e credibilità. E' la verità che spaventa perchè plasma gli avvenimenti ad uso e consumo di chi vuole creare un storia diversa, una strada alternativa alla realtà dei fatti. Come in un mondo “Orwelliano” dominato dalla propaganda del partito, tutto può essere vero come nulla: “la cosa più spaventosa era che poteva essere tutto vero. Se il partito poteva impossessarsi del passato fino a dire, di questo o di quell'altro avvenimento, non è mai successo... non era più spaventoso che soltanto la tortura o la morte?”
LE FONTI DELLA VERITA'
La nozione, pertanto, può svuotarsi completamente di significato, nel peggiore dei casi essere addirittura l'opposto della realtà, ma risultare comunque vera, dando vita ad un paradosso pericoloso. Dipende da chi viene pronunciata.
Così se una notizia viene data dal giornalista Tizio o dal politico Caio, che godono della mia simpatia e fiducia, sarà vera a prescindere e occorrerà un impegno ulteriore, al quale non tutti sono disposti, per verificare l'effettiva esattezza dell'informazione. Questo perché la ricerca della verità non è semplice. E' un percorso ad ostacoli, che il più delle volte viene considerato scomodo e di scarso interesse. Molto più semplice accettare la realtà per come ci viene presentata, “ingurgitare” direttamente l'informazione senza fare sforzi. Per mancanza di tempo o per altri fattori il cittadino medio delega indirettamente giornalisti e politici affinchè analizzino i fatti per lui, li sceglie in base alla qualità dei loro interventi in televisione o per i loro articoli sui giornali oppure molto più semplicemente per la loro appartenenza politica e su ciò basa il proprio pensiero e di conseguenza il proprio voto. Fin qui tutto normale. Il problema sorge nel momento in cui la possibilità di scegliere viene meno, quando la verità viene stabilita a tavolino e recitata come un copione da quasi la totalità delle fonti, quando le voci fuori dal coro vengono zittite, anche brutalmente se necessario, quando anche una semplice trasmissione pomeridiana si trasforma in uno strumento quotidiano di propaganda del non pensiero, quando chi vuole scrostare questa superficie omertosa è costretto a glorificare i pochi superstiti dell'informazione libera. Un fatto falso può diventare vero se ripetuto mille volte, allo stesso tempo un fatto vero se ripetuto troppo poco può diventare falso. Da qui si può capire l'importanza delle fonti, il suo peso sul gioco.
CONCLUSIONE
Dove si trova? E quante ne esistono? Queste potrebbero essere le ultime domande per capire con precisione il concetto di verità. Ebbene la verità può trovarsi unicamente in due posti: nei documenti e nelle nostre teste. I primi sono facilmente modificabili operando delle censure e riscrivendo i testi. Per le menti invece bisogna agire in maniera più subdola. Piano piano bisogna distribuire piccole pillole di bugie tra la gente, vedere come questa reagisce per aggiustare il tiro, affermare e poi negare, ripetere fino alla noia, e man mano alzare il livello. In poche parole ciò che si dice lavaggio del cervello. Se il trucco riesce basta un sorrisone a trentadue denti a favor di camera, un po' di cerone sul viso e si può dire e disdire di tutto. Per la serie “non è che vero che ho detto quello che ho appena detto”. E' di tutta evidenza che ciò potrà avvenire solo se si posseggono dei mezzi di comunicazione all'altezza. La verità appare quindi come un qualcosa di molto fragile e instabile; un bellissimo vaso di vetro in bilico su di un piedistallo, pronto a cadere alla minima scossa e a frantumarsi in tante piccole verità se non viene difeso adeguatamente.
Il sovvertimento dell'evidenza è possibile. Come conferma prendo ancora ad esempio le parole di George Orwell nel suo libro capolavoro 1984: “Perché dopo tutto, in che modo sappiamo che due e due fanno quattro? O che esiste la forza di gravità? O che il passato non si può mutare? Se sia il passato sia il mondo esterno esistono solo nella mente, e se la mente stessa è soggetta ad essere controllata... che ne segue?” e ancora “Il partito raccomandava di non badare alla prova fornita dai propri occhi e dalle propie orecchie. Era l'ordine finale, il più essenziale di tutti. Eppure lui aveva ragione! Loro avevano torto e lui aveva ragione. Le cose ovvie, le cose semplici, le cose vere dovevano essere difese. Le verità evidenti erano vere, non ci potevano essere dubbi, su questo! Il mondo concreto esisteva, le sue leggi non mutano. Le pietre sono dure, l'acqua è liquida, gli oggetti privi di sostegno cadono verso il centro della terra. Sempre pensando che stesse scrivendo a O'Brien e con l'idea di stare enunciando un importante assioma, egli scrisse:
La libertà consiste nella libertà di dire che due più due fanno quattro. Se è concessa questa libertà, ne seguono tutte le altre.”


Fabrizio Fusco

2 commenti:

  1. Bell'articolo,chiaro ed equilibrato :-)
    Spero vi leggano in molti :-)))

    Ormai l'informazione non distingue(non vuole distinguere)più tra fatto e notizia....creando così una gran confusione che va a vantaggio di chi ha la voce mediaticamente più ampia e stentorea......
    nic

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  2. Ti ringrazio Nic. Il problema è che ciò non accadrebbe se la gente non lo permettesse.
    Speriamo nel nostro piccolo di poter fare un qualcosa di positivo per tutti.:-)

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